Enrico Baj, maestro dell’ironia e della critica sociale, ci presenta in “Generale Urlante” un’opera vibrante e potente. Il grido del protagonista è quasi tangibile, un’espressione visiva di ribellione che sembra rompere il silenzio dell’osservatore.
I colori audaci e le forme irregolari della serigrafia polimaterica creano un’energia dinamica. La figura centrale, dall’espressione surreale, si staglia su uno sfondo che amplifica la dimensione teatrale dell’immagine, invitando a interrogarsi sul significato del potere e dell’autorità.
L’opera è un esempio del suo stile controcorrente, una testimonianza della sua capacità di trasformare la critica sociale in un’esperienza visiva coinvolgente.