Fin da bambino, Athos Faccincani coltiva in segreto la passione per l’arte, ostacolato dalla madre contraria a ogni forma di espressione artistica. Studia all’alba per poter dedicare il pomeriggio alla pittura, lavorando come apprendista presso maestri che gli trasmettono tecnica e fiducia in sé stesso. Dopo il diploma, si dedica completamente alla pittura, sviluppando uno stile espressionista che ritrae il dolore umano, ispirato dalla frequentazione di carceri ed emarginati. Le sue opere intense attirano l’attenzione e gli valgono le prime commissioni importanti.

Negli anni ’70, realizza una mostra sulla Resistenza che colpisce profondamente il Presidente Sandro Pertini, il quale lo nomina Cavaliere della Repubblica. Questo successo è però seguito da una crisi interiore che lo allontana temporaneamente dalla pittura.

Superato questo momento, Athos rinasce artisticamente: abbandona i toni cupi per un linguaggio impressionista, luminoso e gioioso, ricco di paesaggi e fiori, ma con piccoli dettagli che richiamano le ombre del passato. La sua arte, pur rappresentando la bellezza, conserva una profonda consapevolezza del dolore. Apprezzato in tutto il mondo, ha esposto nelle maggiori città internazionali e ricevuto numerosi riconoscimenti nel corso di una carriera lunga più di quarant’anni.